Incontro con la Mantide nana

Quando sono in giro nella macchia mediterranea  mi sento proprio bene, è uno degli ambienti che più amo, senza contare che ci sono molti dei soggetti che preferisco per la  macrofotografia.

Quel giorno ho passato ore a cuocere sopra e intorno a questi sassi:

Perchè?
Perchè passeggiando in cerca di macro soggetti ho notato una cosa strana: Una farfalla scomposta, ad un certo punto le è persino caduta un’ala. Ho subito pensato “predazione in atto” ed ho scattato alla cieca per vedere a display cosa stava succedendo.

Infatti ingrandita al 100% l’immagine sul display, salta fuori il predatore.

E’ una femmina di Ameles spallanzania o “Mantide nana del Mediterraneo”! Chi mi conosce sa che libellule e mantidi sono i miei soggetti macro preferiti e più sono rare più mi interessano. L’Ameles non è particolarmente rara, ma di lei avevo solo una pessima diapositiva, di quasi cinquant’anni fa, in cui era poco a fuoco e molto, ma molto piccola nell’inquadratura. Quindi… Ameles, a noi due!

Fotografarla è stato piuttosto impegnativo. L’Ameles è timida e già restando a distanza, lei giocava a nascondersi ruotando intorno allo stelo per metterlo fra lei e  me, dovevo essere furtivo e paziente e trovare il giusto varco fra steli e sassi in un contesto molto caotico in cui  cercare l’angolo giusto e possibilmente evitare il controluce (anche se avevo un piccolo flash di schiarita). E poi è arrivato il vento.

Il controluce era ingestibile.
Ambentata, ma ancora un po’ confusa.
Paradossalmente il vento mi ha dato una mano facendo oscillare il fiore sullo sfondo portandolo a volte  fuori inquadratura!
Un ritratto più stretto per finire, sfruttando una lente addizionale.

Tutte le foto  scattate a mano libera.

La mantide è a testa in giù perchè quella è la sua posizione naturale per la caccia.

La passione per questi soggetti mi spegne un po’ il senso critico,  sono  felice come un bambino per essere riuscito a fotografare un’ Ameles e dovevo raccontarvi la storia. A voi apprezzarla o meno.

Per gli interessati, due notizie sull’ Ameles spallanzania (se ho speso due ore e non so quanti litri di sudore, una spiegazione sarà  dovuta,no?):
È una mantide di piccole dimensioni (1–3 cm) diffusa nelle zone aride del Mediterraneo
La specie presenta un marcato dimorfismo sessuale: il maschio è poco appariscente, esile, con addome dritto e sottile, possiede due paia di ali che gli consentono di volare mentre nella femmina le ali sono rudimentali per cui  non vola. L’addome della femmina è allargato lateralmente, più ampio di quello del maschio, ed è ripiegato verso l’alto il che la rende caratteristica.
Il primo paio di zampe “raptatorie” (adatte ad afferrare) sono corte e robuste mentre quelle del terzo paio (le ultime) sono particolarmente grandi e sviluppate e gli permettono di saltare quasi come una cavalletta (cosa che avrebbe fatto se mi fossi avvicinato troppo o troppo bruscamente).
Come tutte le mantidi , l’Ameles è un vorace predatore di piccoli insetti e può talora attaccare i suoi simili. A differenza  però della Mantide religiosa, le femmine di Ameles non divorano il maschio dopo l’accoppiamento (infatti ce n’era uno che se ne stava tranquillo poco sotto la mia modella, ma troppo infrattato per essere fotografabile).

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