I Gatti del Castello

Perché fotografare Gatti randagi?
Se si amano i gatti per davvero, si ama non solo la loro bellezza, ma tutto quello che la loro natura non del tutto addomesticata porta con sé, il carattere, l’essere individualisti eppure affezionati, l’essere da un momento all’altro teneri o feroci, giocosi oppure insondabili e misteriosi.

I Gatti randagi hanno qualcosa in più, la vita ne ha temprato i lineamenti oltre al carattere, soprattutto lo sguardo è più intenso e più duro, come sa che deve lottare per vivere.

Fotografare i Gatti di strada è un’esperienza unica, devi conquistare la loro fiducia, farti accettare. Con i Gatti c’è interazione, mi vedono sanno che li sto osservando e reagiscono ognuno a modo suo, si va dallo struscio alla fuga, con in mezzo tutto quello che ci può stare, pure l’indifferenza. C’è un grande coinvolgimento emotivo.

I Gatti di strada, un tempo comuni ovunque, sono oggi concentrati (a volte segregati?) in “colonie” gruppi di Gatti senza proprietario che spontaneamente si sono radunati per vivere in un territorio che sembra loro tranquillo. Esistono delle leggi che tutelano le colonie feline (se qualcuno si ricorda di applicarle) e prevedono che i Gatti vengano protetti nutriti e curati, soprattutto sterilizzati, per evitare una riproduzione incontrollata. Ad occuparsene sono dei “tutor” volontari, molto spesso donne (le cosiddette gattare), ma è  un impegno notevole anche economico e spesso c’è bisogno di sostenerli.

Quella del Castello Sforzesco è una delle tante comunità feline censite dal Comune di Milano (credo almeno) ed è curata da oltre mezzo secolo da Rosy, instancabile nell’accudire i piccoli felini.

Ecco il mio piccolo tributo ai Gatti del Castello Sforzesco. Alterno scatti contestualizzati ad inquadrature più strette.

Spesso si prende in giro chi fotografa i Gatti, ma se ad esempio Edward Weston amava moltissimo fotografare i Gatti, se Walter Chandoha (il Richard Avedon dei Gatti) ne ha fatto una professione, se Mitsuaki Iwago, fotografo naturalista non da poco, ha deciso di dedicarsi soprattutto alla fotografia di Gatti randagi e no, senza dimenticare la nostra bravissima Sabrina Boem, forse provare a catturar la magia di queste creature non è poi una cosa così da poco.

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