Roccabrivio ha origine come fortezza, era uno dei avamposti difensivi lungo la strada che portava a Milano. La Rocca è posta in aperta campagna, su un piccolo rilievo in posizione dominante la valle fluviale del Lambro. Verso la fine del 1300, diventa una casa padronale all’interno delle proprietà dei Brivio, famiglia di nobili origini. L’edificio attuale risale al 1600 costruito sulle rovine del castello militare. Si tratta di un palazzo barocco che nella parte a nord – ovest ospita una cappella gentilizia, ricca di stucchi e dorature tipicamente seicentesche. L’ingresso presenta un grande portale con un cancello in ferro battuto di splendida fattura, opera di un artigiano melegnanese del 1700, ricco di volute e arabeschi. Dal 1996 è proprietà pubblica ed ospita nei suoi saloni dai soffitti affrescati e dai grandi camini, mostre di pittura, concerti di musica classica e convegni di rilevanza nazionale grazie agli sforzi ed all’impegno dei membri dell’Associazione Roccabrivio che cercano di tutelare questo bene di grande valore storico, sociale e culturale e mantenerlo fruibile dalla collettività.
Pe r saperne di più consultate i loro siti web:
http://www.associazioneroccabrivio.com/
https://www.facebook.com/associazioneroccabrivioETS
La via che porta alla villa, bellissimo l’avviso di “Cat crossing”!
Ma io a Roccabrivio ci sono andato per i Gatti.
Ero in cerca di una nuova colonia felina che potesse ispirarmi, dopo i Gatti del Castello Sforzesco (ahimè messi male negli ultimi tempi) e i Gatti del Monumentale. Ho saputo di Roccabrivio, fatta qualche ricerca preliminare sul web, ho trovato la pagina Facebook con la storia della colonia, foto del posto e dei gatti. Era interessante.
La pagina Facebook spiega che la colonia felina è nata sei anni fa per offrire cibo rifugio e protezione ai gatti che vagavano in zona in cerca di cibo. I volontari, a cui va tutta l’ ammirazione e riconoscenza che provo sempre si sono dati da fare,con il supporto di diversi enti ed associazioni (li trovate sulla pagina Facebook) riuscendo a creare una zona sicura, con ripari per il freddo e la pioggia, cibo a disposizione e sono riusciti anche ad effettuare interventi di sterilizzazione. E’ tutto spiegato bene nella loro pagina Facebook:
https://www.facebook.com/search/top?q=roccabrivio%20colonia%20felina
Il “rifugio” è situato in un edificio basso all’inizio del muro che costeggia il lato destro (guardando la villa) della via. Un cancello giustamente chiuso, protegge il rifugio dove cartelli avvisano della presenza dei gatti.
Dal mio punto di vista di fotografo di gatti, usando un po’ di attenzione per evitare di inquadrare reti, transenne e quant’altro, la location riesce ad essere suggestiva e ispiratrice e la villa offre uno sfondo interessante per le inquadrature più aperte.
E i gatti? fantastici, come tutti i gatti.
Questo dovrebbe essere Poldo. Raramente mi piacciono i nomi “umani” dei gatti, che trovo spesso frivoli, ma a questo tranquillo gattone “Poldo” ci sta proprio bene.
Un Poldo solo leggermente preoccupato dal passaggio delle volontarie di un vicino canile con i cani al guinzaglio.
Molto confidente e veramente simpatico (foto G. Ragno).
Mi curava l’attrezzatura mentre fotografavo i suoi compagni (foto G. Ragno).
Che erano belli e diversi, nell’aspetto e nel carattere.
Alcuni più timidi non osavano avvicinarsi troppo, mi tenevano d’occhio :
O guardavano i loro simili più confidenti.
Il posto offre davvero diversi spunti fotografici interessanti
Sia per inquadrature strette, questa è un po’ bizzarra!
Che in campo “largo”:
Il tipino qui sopra era particolarmente socievole e curioso.
Chiudo con una foto dell’incontro con quel tipo di gatto che sempre mi tocca il cuore più degli altri. Andrea Camilleri l’ha descritto come meglio non si può, riporto le sue parole sotto la foto.
“Mi piacciono i gatti guerrieri che lottano per la sopravvivenza, senza un occhio, con mezzo orecchio. A questi gatti bisognerebbe concedere il riposo del guerriero appunto. … . In genere le persone adottano micini piccoli, perché sono graziosi, simpatici. Però avere un gatto guerriero accanto, che con le sue ferite ti dimostra quanto è difficile l’esistenza e quanto è dura la sopravvivenza, credo sarebbe un esempio per chi cerca la vita facile” (Andrea Camilleri).
Roccabrivio è stata una bella esperienza, sono riuscito a fare delle foto come le volevo e ogni incontro con i gatti mi riempie di gioia ed emozione, che importa ancora di più. Lascio la colonia augurando in cuor mio ogni bene ai gatti ed ai volontari e volontarie che si impegnano duramente a mantenerla “in piedi”.
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